Da vicino nessuno è normale

Carnevale di Viareggio 2021

Premessa:

“Da vicino nessuno è normale”, così recitava Franco Basaglia quarantatrè anni fa all’alba della “Legge Basaglia” (Legge 13 maggio 1978, n.180 - “Accertamenti e trattamenti sanitari volontarie obbligatori”) che dispose la chiusura dei manicomi in Italia, segnando una svolta nel mondo dell’assistenza ai pazienti psichiatrici e una cesura con il passato.

Una delle cose più stupefacenti di quel periodo fu il laboratorio di due mesi che Franco Basaglia, con l’aiuto di diversi artisti tra cui Giuliano Scabia, organizzò all’interno dell’ Ospedale psichiatrico San Giovanni di Trieste. Un intero reparto della struttura diventò laboratorio creativo, dove si costruì un grande cavallo blu a cui venne conferito il nome di Marco, “Marco Cavallo”!

Quando l’animale in cartapesta varcò il cancello dell’ospedale, trascinato dai pazienti, il mondo della psichiatria cambiò per sempre: “Perché aprire l’Istituzione non è aprire una porta, ma la nostra testa di fronte a “questo” malato”. Nella mascherata il cavallo blu imbizzarrito ci ricorda quanto è importante ancora oggi rompere il muro del silenzio riguardo alle patologie psichiatriche, perché se è vero che questa legge ha rappresentato una rottura col passato, tante rimangono le criticità rispetto al tema della malattia mentale.

Relazione artistica:

Marco Cavallo, l’animale in cartapesta che quanrantatrè anni fa liberò con l’aiuto dei pazienti l’ultimo ospedale psichiatrico gestito da Franco Basaglia a Trieste, rappresenta la rottura del sistema da parte dei cosiddetti matti, che conquistarono la società dei presunti sani.

In un mondo sempre pronto ad anestetizzare il dolore per paura di guardare in faccia le proprie fragilità, le malattie mentali prendono forma allegorica e ci ricordano, oltre ogni etichetta, l’importanza di accogliere e riconoscere la follia come parte di sé, come elemento insito nell’essere umano costringendo ciascuno di noi a guardarci allo specchio!